Guest editorial: La Corea come l'Italia nell'incolpare i migranti dei problemi endemici
Perché questa penisola asiatica si trova di fronte alle stesse sfide della penisola italiana tra calo demografico e resistenze culturali all'immigrazione
Un intervento a GlobalSpin sull’immigrazione in Asia della Prof.ssa Seonyoung Seo Dipartimento di Sociologia, Università Nazionale di Chungbuk
“Uno dei principali motori della migrazione all'interno dell'Asia è il divario economico tra i Paesi. La Corea del Sud, essendo una nazione con salari elevati, è diventata una meta attraente per i migranti in cerca di migliori opportunità lavorative e condizioni di vita. In particolare, le sfide demografiche della Corea del Sud — una popolazione in invecchiamento e un calo delle nascite — hanno creato carenze di manodopera, specialmente nei settori a basso salario. Questo ha portato a un afflusso di lavoratori migranti provenienti dai Paesi vicini.
Sebbene il governo sudcoreano abbia attivamente incoraggiato l'afflusso di migranti per sostenere le sue industrie e l'economia, le sue politiche nei confronti dei lavoratori migranti a basso salario sono ancora inquadrate all'interno di un sistema di migrazione temporanea.
Il Sistema di Permesso di Lavoro (EPS), un elemento chiave di questo quadro, non garantisce diritti fondamentali come il ricongiungimento familiare, la residenza a lungo termine o un'occupazione stabile. Di conseguenza, i lavoratori migranti spesso subiscono gravi violazioni dei loro diritti.
Sono subordinati ai loro datori di lavoro, il che può portare a problemi con i contratti di lavoro, ritardi nei pagamenti salariali e licenziamenti ingiusti. Inoltre, sono estremamente vulnerabili agli incidenti sul lavoro, come il tragico incendio di Aricell. Queste vulnerabilità evidenziano la posizione
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